1. Come sarà il sentiero che dobbiamo affrontare?
Quando vogliamo portare i nostri bambini a fare un’escursione in montagna, dobbiamo prima di tutto accertarci che il sentiero sia alla portata dei nostri bambini
Quanti anni hanno i nostri bambini?
Quanto sono disposti a camminare?
È meglio un sentiero prevalentemente in piano oppure possiamo affrontare qualche salita seppur moderata?
Non serve studiare cartine complicate o fare chissà quali calcoli.
Se per esempio la nostra meta è un rifugio, sicuramente una visita sul sito della struttura già ci potrebbe aiutare in questo senso. Nel caso non trovassimo indicazioni, una telefonata ci toglierà ogni dubbio e ci permetterà di partire con tutte le informazioni del caso.
2. Con quale equipaggiamento dobbiamo affrontare il sentiero?
Dopo aver capito quale tipo di sentiero possiamo affrontare con i nostri bambini, dobbiamo considerare le condizioni stesse del sentiero.
Sarà ghiacciato? Ci sarà la neve alta? Questi fattori dipendono spesso dalla quota in cui ci troviamo.
Se stiamo partecipando ad un evento organizzato (la maggior parte dei rifugi è ormai abituata ad organizzare ciaspolate per famiglie anche a misura di bambini sarà la struttura stessa a dotarci di quel che serve: ciaspoline per i bambini e per noi, oppure semplici ramponcini che aiuteranno a non scivolare sul ghiaccio.
Se invece ci organizziamo in autonomia questo dettaglio non è trascurabile: i bambini (ma anche noi) potrebbero scivolare o affondare nella neve pertanto potrebbe essere interessante noleggiare delle ciaspole prima della partenza (esistono anche nella versione mini) e giocare a “galleggiare” sulla neve.
Foto di Wokandapix da Pixabay -Ciaspole
3. Quanto è lungo il percorso? E che dislivello comporta? Quanto tempo ci metteremo a raggiungere la meta con i nostri bambini?
Dopo esserci attrezzati ad hoc, sarà importante avere un’idea dello sforzo che richiede il sentiero.
Cerchiamo sempre di valutare questa variabile tenendo conto del passo dei nostri bambini.
Sono buoni camminatori?
Sono piccolini e quindi dei trekker in erba? Una cosa importante da sapere è che in inverno si cammina più lentamente e quindi i tempi di percorrenza si allungano sulle tabelle di marcia. Siamo più pesanti per via dell’abbigliamento,
il passo nella neve con o senza ciaspole è notevolmente rallentato. Il consiglio è di cercare mete con percorsi brevi e poco impegnativi affinché, nonostante i tempi dilatati, ci sia la giusta proporzione tra tempo in cammino e momenti di risposo in rifugio.
4. A che ora è meglio partire? Quante ore di luce abbiamo a disposizione per il cammino?
Che siamo con o senza bambini, in montagna in inverno è importante partire la mattina presto!
E non solo perché i tempi con i bambini sono rallentati ma perché quando cala il sole le temperature si abbassano e non dobbiamo incappare nel rischio di patire freddo.
Quando poi calcoliamo i tempi di percorrenza, dobbiamo per forza di cose tenere conto del fattore “ore di luce/buio”. In inverno il sole cala presto ed è importante sapere esattamente quanto tempo ci vorrà per rientrare alla base.
Non facciamoci sorprendere nel bosco col buio perché potrebbe essere davvero poco piacevole. Dobbiamo fare in modo, indicativamente, di essere alla base non più tardi del primo pomeriggio!
5. Che tempo farà?
Nell’organizzare una gita in montagna il fattore meteo è una delle prime cose da verificare.
Controlliamo le App e partiamo solo se ci sarà il sole: i bambini si divertiranno, non avranno troppo freddo e torneranno anche a casa abbronzati!
Controlliamo il giorno prima dell’escursione ma anche la mattina, in partenza per la gita , facciamo le ultime verifiche del caso per garantirci non solo una giornata memorabile ma per evitare situazioni di pericolo: nevicate copiose, piogge o anche vento forte.